di Alessandro Bassi

In Francia, l’Internet delle Cose ha assunto negli ultimi anni un’importanza molto alta. La Francia è il secondo paese (dopo gli Stati Uniti) per il numero di espositori al CES di Las Vegas, per esempio, ed eventi tipo SIDO (le Showroom des Internet des Objets) attirano più di 5000 visitatori e circa 200 espositori. 

Gli investimenti privati e pubblici su questo tema sono iniziati già da qualche anno. Gia nel 2008, durante la presidenza Francese dell’Unione Europea, la Francia organizzò una riunione dei ministri Europei con delega all’IT sulle sfide dal punto di vista della sicurezza e della privacy in vista dell’avvento dell’IoT.  

L’interesse in seguito non e’ mai scemato. Per esempio, l’IoT Valley, creata a Tolosa nel 2009 da 4 imprenditori locali, è stata fondamentale per la nascita e lo sviluppo di Sigfox, che oggi e’ uno dei leaders mondiali nelle comunicazioni tra oggetti. Oggi conta più di 30 aziende attive nel settore. 

La Cite des Objets Connectes (Città degli Oggetti Connessi), ad Angers, vicino a Nantes, e’ un altro complesso, supportato da grandi gruppi industriali (Orange, Air Liquide), da reti di imprese locali, da Consiglieri Finanziari e da società di mutuo soccorso, che ha creato un ecosistema specifico per gli imprenditori nel campo dell’ IoT. 

Grazie a iniziative come queste, la Francia è un paese nettamente all’avanguardia per quanto riguarda questo tipo di tecnologie. Essendo questo paese, per cultura, popolazione e livello di educazione, simile all’Italia, dovremmo prenderlo ad esempio per sviluppare anche nel nostro paese tutte le potenzialità possibili in questo settore.