Le Pmi sono quelle che maggiormente possono beneficiare dell’IoT, che consentirà loro di recuperare dei vantaggi sulla grande impresa.

Si parla sempre più spesso di Internet delle Cose (Internet of Things – IoT) e del modo in cui anche i dispositivi più piccoli possano fare quello che non si riteneva potesse essere possibile via smartphone, wearable oppure tablet, ma l’IoT è strettamente collegato all’aumento esponenziale delle smart home. Sempre più esperti del settore ritengono però che la crescita reale dell’IoT avverrà per mezzo delle imprese, nelle quali i big data contribuiranno a rendere i processi più efficienti. Un esempio di base di Internet delle Cose è proposto dalla British Petroleum, che per anni ha distribuito migliaia di wearable come parte del proprio programma di benessere aziendale al fine di avere un’idea più precisa sulla salute dei propri dipendenti e quindi di ridurre i costi di assicurazione sanitaria.

L’ IoT per le Pmi

IoT si basa sull’idea che tutti gli oggetti che difficilmente si pensava potessero essere collegati a Internet anche solo 10 o 20 anni fa – come orologi, frigoriferi o sistemi di illuminazione – possano esserlo ora. Ma la cosa più importante di questa transizione è che attraverso le connessioni, ognuno di questi dispositivi produrrà dei dati che potranno essere utilizzati per migliorare l’efficienza di un’azienda.

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