Partendo dalla necessità di un approccio più distribuito al data processing, all’analisi e all’archiviazione, Intel, ARM, Cisco, Dell, Microsoft, e il Princeton University Edge Laboratory hanno creato il consorzio OpenFog. Obiettivo: definire l’architettura del fog computing e garantirne l’interoperabilità.

Da parola d’ordine, l’IoT si va sempre più diffondendo e concretizzando in progetti e realizzazioni specifiche. E, con la sua diffusione, si fa sempre più evidente che la larghezza di banda, lo storage, la latenza, la sicurezza e altre problematiche tecniche comportano seri limiti per molti sistemi. Questa nuova consapevolezza ha portato alla nascita del concept del “fog computing”, un approccio più distribuito al data processing, all’analisi e a un’archiviazione che fornisca analisi, quando e dove necessario.
Partendo dalla necessità di questo approccio più distribuito, Intel, ARM, Cisco, Dell, Microsoft, e il Princeton University Edge Laboratory hanno creato il consorzio OpenFog nel novembre 2015. L’obiettivo del gruppo è quello di definire l’architettura del fog computing e garantirne l’interoperabilità.
Il gruppo sta già trovando un terreno comune in merito alla system architecture specification (SAS).

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