Sono i settori che trainano l’Italia, secondo l’Osservatorio Internet of Things. Il salto si potrebbe fare con le smart cities.

Lo chiamano, a ragione, Internet of Things perché in italiano “internet delle cose” non suona bene e ha meno fascino. Riguarda tutto ciò che ci circonda e cresce sempre di più. Anche in Italia, come hanno dimostrato i dati 2016 presentati venerdì scorso a Milano durante il convegno “Internet of Things: oltre gli oggetti, verso i servizi”, organizzato dalla School of Management del Politecnico di Milano.
La prima cosa che emerge è come l’Internet of Things stia svolgendo un ruolo centrale nello sviluppo digitale dell’Italia, con un mercato che raggiunge i 2,8 miliardi di euro. Il 40% in più rispetto all’anno precedente. I numeri, in generale, segnano un traguardo importante e in linea con altri Paesi occidentali, anche se in gran parte ciò dipende dall’obbligo di mettere in servizio almeno 11 milioni di contatori intelligenti entro la fine del 2018.

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