Secondo un’indagine globale di Bdo, continua a progredire l’introduzione dell’IoT in impianti e processi produttivi: ma la prevenzione del cybercrime e l’accesso al credito per Ricerca&Sviluppo rimangono ancora sottovalutati.

In tutto il mondo, l’industria manifatturiera accoglie con favore l’utilizzo dell’IoT e adotta dispositivi intelligenti e d’intelligenza integrata per incrementare la produttività. Lo conferma anche un recente studio sull’utilizzo della IoT nel comparto manifatturiero, realizzato a livello globale dall’Istituto Mpi e promosso dal network internazionale di revisione e consulenza aziendale Bdo: il 72% degli operatori del manifatturiero nel mondo, infatti, ha visto aumentare la propria produttività, mentre il 69% ha confermato una maggiore redditività nel 2016 a seguito dell’implementazione di IoT in impianti e processi. In generale, la IoT è indicata come driver di una migliore gestione ed efficienza produttiva: il 50% delle aziende partecipanti allo studio dichiara, infatti, di essere più competitiva grazie all’introduzione dell’IoT, mentre il 14% dichiara avanzati progressi nell’adozione di IoT.

D’altra parte, secondo la ricerca di Bdo – effettuata su circa 380 grandi gruppi manifatturieri mondiali tra novembre e dicembre 2016 – molti operatori non hanno stanziato investimenti sufficienti per il rafforzamento del proprio comparto R&D e della sicurezza informatica. Infatti, secondo tale indagine, la maggior parte delle imprese manifatturiere non sembra aver adottato né una strategia chiara per proteggere i propri dati e le proprie infrastrutture da attacchi di terze parti né soluzioni per mitigare i rischi associati alle vulnerabilità di IoT.

Leggi di più..

Altre news dal mondo IOT