di Alessandro Bassi

Nel mondo dei protocolli IoT la Francia ha sicuramente due attori di valore mondiale: uno è Sigfox, Start-up di Tolosa che ha raccolto più di 150 milioni di euro 6 mesi fa, e che sviluppa l’omonimo protocollo, l’altra è Actility, la società fondata nel 2010 da Olivier Hersent e Nicolas Jordan, che vuole accelerare la sua espansione tecnologica e geografica, ed imporre così il suo standard.

Dalla sua creazione a Lannion, l’azienda ha raccolto un totale di 106 milioni di euro. La sua monetizzazione non è stata comunicata dalla società, che secondo alcuni analisti ha un valore superiore al miliardo di dollari. In occasione di questo nuovo ciclo, Creadev (il fondo di investimento della famiglia Mulliez), il conglomerato tedesco Bosch e Inmarsat hanno deciso di unirsi al già nutrito gruppo di investitori, composto da Telecom (Orange, KPN, Swisscom), da industriali (Foxconn) e da fondi di investimento (Idinvest, Ginko Ventures), alcuni dei quali hanno partecipato al nuovo ciclo.

Actility e Sigfox sono impegnati in una gara per vincere nel campo dell’Internet of Things, ma mentre Sigfox sta sviluppando un suo sistema proprietario, Actility si basa sulla tecnologia aperta chiamata LoRa, potendo contare quindi su un intero ecosistema. Actility offre soluzioni end to end ai propri clienti: antenne, sensori e piattaforme per usare efficacemente queste reti.

Un esempio puo essere la logistica di RS components: Actility ha installato dei sensori lungo i 7 km di pedane di un deposito per la logistica, per rilevare il più piccolo problema – come per esempio cambiamenti di temperatura tra varie sezioni del magazzino – reindirizzando i flussi d’aria e permettendo un risparmio di circa 300.000 euro  annui.

Per un cliente di Inmarsat, invece, Actility ha installato una rete di sensori in una enorme piantagione di olio di palma per misurare l’irrigazione. I dati raccolti sul campo dai sensori vengono poi trasmessi via satellite e permettono ai dipendenti di essere indirizzati nel posto giusto per irrigare e aumentare la resa.

Con questa nuova capitalizzazione, Actility sarà in grado di continuare sia la sua espansione geografica (l’azienda è già presente in Francia, Germania, Stati Uniti d’America, Sud Africa, Australia, e Giappone) soprattutto in Cina, sia il suo sviluppo tecnologico. Ad oggi impiega 180 persone, tra cui 141 in Francia e 80 ingegneri in totale, ma molte assunzioni sono previste nel futuro prossimo.

A quando una storia del genere in Italia?