di Alessandro Bassi

Spoke Intelligence e ReadWrite hanno pubblicato il primo IoT Revolution Handbook, e i numeri raccolti sono estremamente significanti. Negli Stati Uniti ci sono oggi 2748 aziende che sono focalizzate unicamente sull’IoT (più 140 in Canada). Queste 2888 aziende hanno più di 340 mila addetti, hanno raccolto investimenti valutati a più di 125 miliardi di dollari e hanno creato un valore superiore a 610 miliardi di dollari. Di queste aziende, ben 95 sono “unicorni” (startup che valgono più di un miliardo di dollari). La parte del leone nel settore dell’IoT nel Nord America la fa la California, con circa 1345 aziende in questo settore. 

A parte i numeri totali, è molto interessante vedere i settori specifici dove questi investimenti sono stati fatti. Le categorie principali sono 5: 

  1. Intelligenza Artificiale e Machine Learning (401 aziende)
  2. Domotica (282 aziende) 
  3. Healthcare (240 aziende)
  4. Realtà virtuale (216 aziende)
  5. Sicurezza (208 aziende) 

Queste categorie sono abbastanza scontate: l’AI ed il Machine Learning sono essenziali non solo per i processi ma per velocizzare la presa di decisioni vista la quantità di informazioni che gli oggetti connessi generano.  La domotica è probabilmente il settore più visibile per il grande pubblico, che permette di vedere come queste nuove tecnologie possono entrare nel tessuto della vita quotidiana. Il settore della sanità ha dei margini rilevanti, e il settore della realtà virtuale permette ad aziende di tutte le dimensioni (dalle grandi aziende alle start-up) di creare delle soluzioni ad oggi principalmente per il mondo dell’entertainment. E, last but not least, la sicurezza è considerato il più grosso problema degli oggetti connessi, quindi investimenti in questo settore (stimati a più di 7 miliardi di dollari) possono produrre benefici per tutto il settore. Abbiamo già visto i disastri che attacchi come il botnet Mirai o il malware Persirai possono fare su una infrastruttura pubblica grazie a una sicurezza IoT inesistente. 

L’IoT ha iniziato a essere un trend (secondo Google trends) a partire dal 2004. Questo trend è salito in maniera costante, con una rapida ascesa dal 2013. Negli Stati Uniti, i due terzi delle abitazioni hanno degli oggetti connessi, secondo uno studio IAB; e benché ci sia un’impressione di una crescita molto lenta, il settore è nella fase appena precedente a quella che genera del valore economico. Secondo dei Venture Capitalist in Nord America, come Mike McCormick di Comet Labs, “il problema è trovare dei casi di utilizzo che facciano interessare i consumatori e produrli in modo da allineare gli interessi dei consumatori, dei produttori e degli investitori”. Secondo l’analista indipendente Scott Raynovich, il problema dell’IoT è la presenza di 5 mercati in parallelo. Il mercato consumer si sta sviluppando molto lentamente, mentre la parte legata all’industria e al manifatturiero sta crescendo in maniera più stabile.

IoT Revolution eBook Final