L’approccio “informatico” alla Smart Home – quello delle varie Google o Apple e di una miriade di aziende meno rilevanti – sta generando la reazione dei produttori che nel settore della casa connessa e dell’integrazione domotica in realtà sono presenti da decenni.

Più che una reazione è quasi una rivendicazione: il mercato della Smart Home esisteva già, anche se magari si chiamava in un modo diverso, e i nuovi entranti non hanno rivoluzionato poi davvero granché.

In questo senso BTicino – e quindi il gruppo Legrand – spinge da qualche anno il programma Eliot (da electricity e IoT), che a sua volta nasce sulla scia dei prodotti connessi della serie MyHome lanciata all’inizio del decennio.

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