La sesta edizione riparte con il consueto approccio bottom up che valorizza gli input dei territori ma che si arricchisce di una consapevolezza maturata nel corso degli anni, anche per effetto degli spunti che ha raccolto dal Giappone: il digitale, prima ancora che tecnologia, è filosofia e politica. L’alfabetizzazione digitale è una sfida culturale che deve sempre mettere al centro l’uomo e tendere al traguardo dell’inclusione sociale, per vivere meglio e costruire insieme un futuro migliore.

Se negli anni scorsi DIGITALmeet aveva messo l’accento sull’ecosistema delle imprese e sui rischi del digitale, dalle fake news al cybercrime, quest’anno il festival mette in luce le nuove potenzialità del digitale e si rinnova in senso orizzontale. Si può dire che nell’edizione 2018 ci saranno tante prime volte: DIGITALmeet abbraccierà realtà che apprentemente hanno poco a che fare con il digitale come sport, arte, sanità e e servizi sociali, per dimostrare che al contrario la contaminazione può varcare tutte le barriere.

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