Le linee guida sul Regolamento Privacy europeo. Ecco in cosa consistono e perché renderanno le aziende italiane più competitive.

di Giulio Coraggio

Le imprese non hanno più scuse per ritardare la propria messa in conformità con il Regolamento Privacy europeo dopo la pubblicazione da parte del Garante delle proprie linee guida sull’argomento.
Ho già discusso in passato del Regolamento Privacy europeo (il c.d. GDPR) e di come comporterà un cambiamento di prospettiva da parte delle imprese, soprattutto a causa delle sanzioni che saranno aumentate fino al 4% del fatturato mondiale o 20 milioni di euro, a seconda di quale importo sia maggiore.

Il GDPR diventerà vincolante a decorrere dal 25 maggio 2018, ma secondo una ricerca di CA Technologies solo il 46% delle imprese prevede che sarà al 100% conforme con il regolamento entro questa data e l’88% delle imprese ritiene che dovrà affrontare dei problemi tecnici per darvi attuazione.
Nonostante questo, l’atteggiamento di alcune imprese italiane è stato fino ad ora di “wait and see”.

Questo comportamento era dovuto alla mancanza di indicazioni chiare nel Regolamento Privacy europeo su cosa dovesse essere fatto per ad esempio dare attuazione al principio della portabilità dei dati o per eseguire il c.d. privacy impact assessment.

I Garanti privacy europei si sono adoperati per colmare queste lacune, emettendo nelle scorse settimane delle linee guida sugli argomenti più “caldi” del GDPR e il Garante privacy italiano ha ora emesso la propria metodologia in 6 step per conformarsi con il regolamento.

Articolo originale: wired.it