Nonostante la crisi economica causata al tessuto produttivo nazionale del manifatturiero dall’emergenza Covid-19, le aziende del nostro Paese hanno continuato a investire sull’industria 4.0. Più di sei imprese su dieci del comparto, infatti, per l’esattezza il 63%, non soltanto non ha interrotto i flussi di capitali a supporto dei progetti di Smart Manufacturing, ma li sta accelerando, e sta dedicando a questo settore più di un terzo del factory budget. E’ quanto emerge dal report “L’importanza di un approccio ecosistemico alle iniziative di Industry 4.0 – una fotografia del settore manifatturiero italiano”, realizzato da Deloitte su un campione di più di 850 dirigenti di aziende manifatturiere in 11 Paesi a livello mondiale (Italia, Canada, Cina, Francia, Germania, Giappone, India, Messico, Spagna, Uk e Usa) e su interviste qualitative con più di 30 executive del comparto.

“Alla luce di questi numeri il Next Generation Plan europeo rappresenta uno stimolo per le riforme, ma anche la possibilità di accelerare la trasformazione digitale delle aziende manifatturiere italiane, alle prese con una sfida chiave per recuperare competitività e abilitare il paradigma della fabbrica digitale – afferma Andrea Muggetti, Industrial Products & Construction Sector Leader di Deloitte – Nella definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sarà centrale adottare un processo di modernizzazione strutturale attraverso una strategia organica, che porti investimenti nelle tecnologie emergenti e sostegno allo sviluppo tecnologico”.

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