di Massimo Rossi, Projecta

L’innovazione tecnologica delle imprese oggigiorno, oltre ad essere una necessità competitiva, è un passaggio culturale tanto importante quanto delicato.

In ogni settore merceologico ed in ogni struttura più o meno organizzata è possibile individuare delle peculiarità operative che possono essere supportate con i giusti strumenti e il giusto supporto.

Configurare un ambiente eterogeneo e interconnesso su misura è il tema da affrontare; ogni realtà per quanto semplice presenta sistemi spesso complessi e scollegati, basti pensare ad un macchinario a controllo numerico che non ha niente a che vedere con un software gestionale usato in ufficio.

A prima vista i 2 sistemi non hanno niente in comune, questa può essere la considerazione più immediata, anche se, a fronte dell’esigenza di avviare un progetto di Industria 4.0, questi sistemi si devono in qualche modo parlare.

In questo contesto si rende indispensabile fare riferimento a degli specialisti, identificati come integratori di sistemi o system integrator che dir si voglia, che mettano in contatto fornitori e strumenti spesso distanti fra loro.

L’attività di queste figure si traduce in analisi dei requisiti, verifica dell’organizzazione aziendale, conoscenza dei linguaggi specifici dei sistemi dipartimentali e i relativi canali comunicativi per metterli in contatto.

Introdurre nuove tecnologie in tutta la filiera organizzativa significa integrare o sostituire qualcosa di già esistente, come pensare ad un valido progetto agevole e performante?

Che si tratti di nuovi impianti o di ammodernamenti (revamping), o di nuovi software specifici (ERP, MES, WMS, DCS, etc.), in un modo o nell’altro si è tenuti a valutare un modo per farli dialogare per dare efficienza all’azienda.

Quanto più saranno complessi questi nuovi sistemi, tanto più saranno complessi i progetti di integrazione. E per la buona riuscita, la differenza sostanziale la possono fare l’approccio e la condivisione degli obiettivi tra i partner coinvolti (es.: committente, fornitore 1, fornitore 2, consulente).

L’aspetto tecnico a volte passa in secondo piano rispetto all’aspetto operativo e organizzativo.

Valutare e mettere in discussione mentalità e modalità radicate, a volte obsolete, di fare le cose, permette di guardare agli obiettivi di efficientamento con gli occhiali giusti, proiettati verso un percorso ponderato di crescita, avallato da un supporto specialistico di chi ha sviluppato molti progetti di trasformazione digitale diversi fra loro, che permettono di gestire in modo oggettivo progetti articolati, soprattutto fornendo un supporto strategico alle figure coinvolte.

In sintesi, posso dire che, per intraprendere un percorso di Transizione 4.0, previsto anche come agevolazione dalla nuova legge di bilancio, possiamo puntare su molti cavalli buoni che portano al traguardo la carovana:

. Tecnologie mature

. Integrazione totale dei sistemi

. Cultura organizzativa

. Orientamento ai risultati

. Supporto e affiancamento di specialisti per sviluppo di progetti su misura

 

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