Il Giappone, paese tecnologicamente molto avanzato, non ha ancora avuto una vera e propria infatuazione per l’Internet of Things. In passato è stato protagonista di un enorme sviluppo di domini come l’Ubiquitous Computing e le tecnologie RFID, alla base dell’IoT: alcuni progetti sono stati realizzati e alcune aziende hanno approfondito questo argomento, ma allo stato attuale non c’è ancora nessuna azione degna di nota in questo settore specifico. 

Solitamente le più importanti aziende giapponesi ogni anno decidono di scommettere su un nuovo campo investendo ingenti capitali: quando il settore dell’internet of things diventerà centrale per lo sviluppo verranno investiti di conseguenza miliardi di dollari: diversi studi valutano che il mercato potrebbe valere 10 trilioni di yen a partire dal 2020, più o meno 104 miliardi di euro. Anche il ministro dell’economia Motoo Hayash ha affermato che la quarta rivoluzione industriale è alle porte del Giappone e il Premier Shinzo Abe ha indicato l’internet of Things come la via principale per dare nuovi stimoli all’economia giapponese e innovare settori industriali strategici, ma altrimenti obsoleti. Molte azioni del Ministero dell Economia, Commercio e Industria (METI), come la creazione qualche mese fa di un IoT Acceleration Consortium, sono volte a amplificare l’importanza di queste tecnologie nel futuro prossimo. 

Quando questa nuova rivoluzione partirà le aziende giapponesi si troveranno però con un gap da colmare rispetto alle concorrenti europee e americane , le quali hanno indubbiamente un vantaggio tecnologico, e cercheranno partnership con realtà già operanti nel settore per usufruire di un vantaggio competitivo determinante nel mercato interno.

Pertanto le prospettive di sviluppo sono ottime per tutte quelle aziende italiane che abbiano l’interesse ad investire risorse e capitali per creare questi nuovi rapporti e nuovi sbocchi commerciali, che nel medio-lungo termine possono rivelarsi una scelta vincente.

IoTItaly continuerà a monitorare il settore inviando report ai soci e aiutandoli attivamente a creare i primi contatti e i primi meetings in loco grazie alle relazioni già consolidate da anni con big player del mercato sia privati che pubblici. L’Associazione seguirà le imprese anche nell’approccio “umano” con i potenziali clienti, illustrando le differenze tra il metodo europeo e il metodo giapponese di condurre gli affari e le relazioni interpersonali

Durante la riunione  del 5 di luglio verranno spiegate le modalità di partecipazione a queste iniziative riservate agli associati.