L’utilizzo del canale vocale per interagire con gli oggetti e i servizi di uso quotidiano ha fatto sì che l’Internet of Things sia entrato in maniera concreta nelle nostre case, scrollandosi di dosso quella definizione di “visione” astratta. I diversi modelli di home assistant – quali quelli basati sui servizi Google Assistant e Amazon Alexa – oggetto dal 2018 di un vero boom commerciale, rendendoci tutti un po’ più “power user” dell’IoT. Ma oltre a chiedere di accendere e spegnere le luci in salotto, o di cercare una ricetta senza latte e uova, quali sono le opportunità offerte da questi dispositivi? Possono rappresentare un nuovo canale della customer care? Qual è il costo e quali sono le difficoltà dell’introduzione del voice – e in generale del Natural Language Processing (NLP) – in ottica multicanale? Come può l’esperienza IoT aiutare nella system integration?

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