INDUSTRIA 4.0, LA NUOVA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Le implicazioni ambientali e sociali del nuovo paradigma produttivo

Grandi opportunità e profonde trasformazioni, date dall’intreccio di scienza e tecnologia: questo 
lo scenario del modello produttivo della quarta rivoluzione industriale. Il Piano nazionale Industria 4.0 (trasformato in Impresa 4.0) del ministero dello Sviluppo economico è nato per agevolare le sinergie pubblico-privato e le aziende che vogliono cogliere le nuove opportunità. L’innovazione trasforma fortemente anche il lavoro e lo scenario occupazionale; vi è dunque un’esigenza di sostenibilità, non solo economica e ambientale. Intelligenza artificiale e automazione sostituiscono sempre di più l’uomo, ma anche i lavori 4.0 richiedono caratteristiche “umane” per coniugare sapere, saper fare, saper essere.
Nella società dell’innovazione permanente, decisivo sarà l’apprendimento permanente, con percorsi formativi finalizzati al riposizionamento competitivo della produzione, dei servizi e delle persone.

AMBIENTE E SALUTE
Costruire sinergie per l’integrazione dei saperi e per azioni più efficaci

Sono sempre
 più complesse le emergenze che implicano il coinvolgimento 
di competenze multidisciplinari 
e multi-professionali, anche nel campo della comunicazione dei rischi ambientali e sanitari. Diverse sono le iniziative in corso di realizzazione che prendono le mosse dalle indicazioni del Piano nazionale per la prevenzione 2015/2018; tra queste il progetto EpiAmbNet che, attraverso la Rete nazionale di epidemiologia ambientale, promuove le esperienze virtuose disponibili in Italia. La Rete EpiAmbNet, che coinvolge Aziende sanitarie e Agenzie ambientali, si è incontrata a Bologna lo scorso novembre per un primo confronto sugli strumenti operativi utili a realizzare gli obiettivi di integrazione.
Nel servizio anche un focus sui contaminanti emergenti – a partire dai contributi alla Summer school AssoArpa – e sulle attività operative che impegnano sempre di più il Sistema nazionale di protezione dell’ambiente.

In questo numero parliamo anche dell’Accordo di Parigi sul clima dopo la conferenza di Bonn, di eventi estremi, impatto climatico della combustione a legna, di qualità dell’aria e del progetto Awair, di studi sul glifosate, di processi educativi e sostenibilità, di nuovi robot e progetto Naiadi.

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